• IL FIUME E L'OCEANO (Gibran Kahlil Gibran)

    IL FIUME E L'OCEANO

    Dicono che prima di entrare in mare

    Il fiume trema di paura.
    A guardare indietro
    tutto il cammino che ha percorso,
    i vertici, le montagne,
    il lungo e tortuoso cammino
    che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
    E vede di fronte a sé un oceano così grande
    che a entrare in lui può solo
    sparire per sempre.
    Ma non c’è altro modo.
    Il fiume non può tornare indietro.
    Nessuno può tornare indietro.
    Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.
    Il fiume deve accettare la sua natura
    e entrare nell’oceano.
    Solo entrando nell’oceano
    la paura diminuirà,
    perché solo allora il fiume saprà
    che non si tratta di scomparire nell’oceano
    ma di diventare oceano.

    (Gibran Kahlil Gibran)

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    Questa poesia mette in evidenza quanto tutti temiamo il cambiamento e nonostante la strada percorsa abbiamo paura. Ma ci sono scelte che sono irrinunciabili anche se ci spaventano. Secondo Gibran l’uomo è il fiume che si getta nell’oceano accogliendo e affrontando ciò che accade, prendendo atto che non sarà più ciò che era prima, ma sarà altro e parte di qualcosa di nuovo, magari migliore di prima.


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